“Un libro a metà strada tra saggio mistico-filosofico e ricettario di cucina popolare […]. Un’idea della cucina come parte integrante non solo della cultura dei popoli, ma anche della loro filosofia di vita.
Fonte: “Il Centro”, 10 gennaio 2021, articolo di Marco Tabellione
L’autore del testo dedica molte pagine alla ritualità della cucina, come il rito del sugo della domenica, cotto a fuoco lento per ore, con il suo profumo che si spande per le stanze. Ma in questo umanissimo libro di Meomartino non ci sono solo sapori e sentori di un tempo, ci sono soprattutto le persone, quelle semplici, del popolo […].
Un libro dunque che si occupa di sapori e odori, ma che in realtà finisce per essere la grande difesa di un’intera civiltà, quella contadina, votata alla cura e alla parsimonia.
Ogni cibo, ogni ingrediente è un incontro di vite, ma anche di civiltà, idee per un mondo migliore, un mondo rinnovato anche da un nuovo equilibrato rapporto con il cibo.”