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“Quando il pallone diventa strumento di potenza degli Stati” (News-Town)


Calcio & Geopolitica: “Quando il pallone diventa strumento di potenza degli Stati”

News-town.it, articolo dell’11 maggio 2021

Il calcio non è solo uno sport, ma un vero e proprio strumento di soft power da parte di Stati e gruppi di interesse. Uno strumento geopolitico, utilizzato dalle potenze economiche e politiche, ed esso stesso un attore geopolitico globale.

E’ questo il nucleo di temi intorno a cui ruota il libro Calcio & geopolitica. Come e perché i paesi e le potenze usano il calcio per i loro interessi geopolitici globali, appena pubblicato dalla casa editrice pescarese Mondo Nuovo.

A scriverlo sono stati Valerio Mancini, Alessio Postiglione e Narcís Pallarès-Domènech.

“La Fifa” spiegano gli autori “ha più Stati-membri delle Nazioni Unite e il potere di assegnare un Campionato del Mondo incide sul destino di quel territorio. Quando le potenze economiche dettano le proprie condizioni agli Stati e alla politica, il calcio, essendo un grande business, domina il mondo. Un potere “liquido” e transnazionale che si proietta oltre gli stessi Stati-nazione, sempre più consumati dalla globalizzazione. In tempi in cui trovare pochi milioni per potenziare la scuola o la sanità è sempre più difficile, l’economia del calcio surclassa quella di molti Stati sovrani”.

“Solo il calcio europeo vanta un giro d’affari di 28,4 miliardi di euro. I “big five”, i campionati europei principali – in ordine di grandezza: quello inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese -, hanno prodotto un fatturato record di € 15,6 miliardi nel 2017/18, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Il calcio muove interessi, fa battere i cuori: è più diffuso delle principali religioni monoteistiche e della democrazia liberale. I telespettatori complessivi degli ultimi Mondiali sono stati 3,572 miliardi, più della metà della popolazione mondiale di età pari o superiore a quattro anni”.

“Calcio e geopolitica ricostruisce i fondamenti sociali, antropologici di questo sport, indagando le fratture di classe e religione che ad esso si sovrappongono, il ruolo che riveste nei fenomeni di nazionalizzazione delle masse e nascita degli Stati, gli intrecci con la geopolitica e la globalizzazione”.

“Da Guam al Nagorno Karabakh, dall’Abcazia al Punjab, dall’Ossezia alla Groenlandia, dalla Padania al Kurdistan, la geografia del calcio si disegna a partire da gasdotti, fonti energetiche, accessi al mare, esprimendo identità e narrazioni che mobilitano le masse.
La dimensione politica è restituita attraverso il racconto calcistico, la ricostruzione del “gol del secolo”, della “partita della morte”, delle imprese di Maradona e Pelè, dagli ultras ai diritti televisivi, dalla finanziarizzazione del calcio al ruolo di Cina, USA, Russia, Paesi del Golfo.
Questo libro è anche una inchiesta giornalistica che, con fatti, dati, nomi, si addentra nelle pagine più buie, quelle della corruzione e delle mafie, che si infiltrano nel calcio per perorare i propri interessi criminali”.

“Attraverso una lettura multidisciplinare, che spazia dalla sociologia al giornalismo, “Calcio & geopolitica” attraversa lo spazio e il tempo per rivelare connessioni inaspettate e racconti emozionanti. Perché il calcio è molto più di un gioco”.

Gli autori

Alessio Postiglione
 
Giornalista professionista e politologo, è direttore del Master in Communications della Rome Business School; ex Research assistant dell’Istituto Universitario europeo di Fiesole, ha insegnato in LUISS, SIOI, Sapienza, Università Internazionale di Roma e per l’Istituto Armando Curcio. Come giornalista, ha scritto per la Repubblica, il Mattino, l’Huffington Post, L’Espresso, Terra, Europa. Ex capo ufficio stampa alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dei Beni Culturali, è stato addetto stampa al Parlamento europeo e al Comune di Napoli.  Ha scritto “Popolo e populismo” (Cairo, 2019), “Sahara, deserto di mafie e jihad” (Castelvecchi, 2017), “The leftist rhetoric of the right wing propaganda” in L’extreme droite in Europe,  (Bruylant, 2016). È Cavaliere dell’Ordine del merito della Repubblica.

Narcís Pallarès-Domènech
 
Analista politico, di sicurezza e delle relazioni internazionali. Laureato in Scienze politiche all’Universitat Autònoma de Barcelona. Master in geopolitica e Master in comunicazione e lobbying nelle relazioni internazionali presso la SIOI-UN Italia. Master di Geopolitica e Sicurezza Globale presso l’Università La Sapienza di Roma. Si occupa delle relazioni esterne e istituzionali della Delegazione del Governo della Catalogna in Italia. Coautore di un manuale di criminologia pubblicato in America latina. È socio del Futbol Club Barcelona e appassionato di calcio internazionale.

Valerio Mancini

Analista e politologo esperto di relazioni internazionali e, in particolare, di politica latino-americana.  Ha lavorato come ricercatore per l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI – Torino e Roma), come consulente per l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC – Bogotá e Vienna), per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE – Parigi) e come analista presso il MAOC (N), Centro di Analisi ed Operazioni Marittime – Narcotici di Lisbona. Docente presso Rome Business School e Istituto Armando Curcio, è coordinatore del Dipartimento di criminalità trans-nazionale dell’Istituto MISAP. Grande appassionato di calcio, ha vissuto in Austria, Francia, Portogallo, Argentina, Colombia e Stati Uniti.

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