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Maiella: il perché di un nome sacro

MAIELLA • IL PERCHÉ DI UN NOME SACRO

di Giovanni Liberato

(30/08/2021)

Nel Medioevo, la decisione dei sapienti: i nomi Magella e Maiella si aggiungono agli oronimi antichi quali Tarino e Poleno/Pallano/Pallense, questi ultimi dovuti alla comune radice consonantica P’L. L’originario Monte Magella dei monaci eremiti è chiamato oggi Blockhaus.

Illuminante è il passo del Chronicon di San Clemente a Casauria (XII secolo), ben individuato dallo scrittore Lucio Taraborrelli di Guardiagrele: «… et fluvio nomine Legio de pede montis Magelle. […] consurgit in celsitudine montis Tarini et per transiens puallense furcam ascendit in montem qui dicitur Ursa…»; il territorio è descritto chiaramente: dal vallone di Santo Spirito (Legio) al Blockhaus (Magelle), fino alla vetta del Monte Amaro (Tarini), e da lì per Passo San Leonardo (puallense furcam) al Monte Morrone (Ursa). Questa fonte attendibile è anche un magistrale bignami di storia ove si mostrano in sequenza filmica le memorie del territorio.

Perché attribuire un nuovo nome a una singola vetta per poi destinarlo all’intero massiccio montuoso? È una questione celeste.

Da vicino, il Blockhaus appare vagamente piramidale come il Croagh Patrick (Cruach Phádraig), il colle dal quale San Patrizio scacciò i serpenti dall’Irlanda, situato nella contea del Mayo (County Mayo, in irlandese Magh Eo che significa “Plain of the Yews”, cioè letteralmente “Radura dei Tassi”, ma symbolicamente “Apertura di Yhwh”). Il mutaforma Blockhaus è infatti riconoscibile per la sua sommità pianeggiante! Lungo il filo rosso del destino, anche il Collemayo aquilano brilla da sempre sulla scia della via celeste.

L’iniziale Monte Maiella/Magella eredita così il testimonio della contea patrizia di Mayo/Magh (Eo).

Inoltre, il santo del trifoglio fonderà ad Armagh (Ard Macha) il primo vescovato della verde isola sull’altura (Ard) di Macha, “dea della radura” (mac- e mag- sono il medesimo, perché a Roma la pronuncia della lettera ‘g’ si distaccherà dalla ‘c’ solo a partire dal III secolo a.C., ed è sulla base della grafia e della pronuncia dell’alfabeto latino che la tradizione sapienziale, in questo caso, si fonda).

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