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“Ecco perchè il calcio è il gioco più bello del mondo” (L’Argomento)


Calcio & Geopolitica: “Ecco perchè il calcio è il gioco più bello del mondo”

L’Argomento Quotidiano

Dall’articolo su www.largomento.com:

Il calcio è molto più di un gioco e le recenti polemiche sulla superlega, tutte interne al mondo dell’economia e della finanza, lo dimostrano. Oggi Roma, Inter, Manchester City, Chelsea sono brand globali, tifati molto più all’estero che nelle città di origine.

Con i fondi emiratini, cinesi o americani a farla da padrone, il calcio non risponde più a logiche meramente calcistiche, ma politiche. Ne parlano Alessio Postiglione e Valerio Mancini, direttori rispettivamente del Master in Communications e del centro ricerche della Rome Business School, e Narcis Pallarès, addetto relazioni esterne della delegazione catalana in Italia, inCalcio & geopolitica. Come e perché i paesi e le potenze usano il calcio per i loro interessi geopolitici globali”, Edizioni mondo nuovo, pagine 200.

Il calcio è oramai uno strumento geopolitico, utilizzato dalle potenze economiche e politiche, ed esso stesso un attore geopolitico globale: la Fifa ha più Stati-membri delle Nazioni Unite e il potere di assegnare un Campionato del Mondo incide sul destino di quel territorio.

Quando le potenze economiche dettano le proprie condizioni agli Stati e alla politica, il calcio, essendo un grande business, domina il mondo. Un potere “liquido” e transnazionale che si proietta oltre gli stessi Stati-nazione, sempre più consumati dalla globalizzazione. In tempi in cui trovare pochi milioni per potenziare la scuola o la sanità è sempre più difficile, l’economia del calcio surclassa quella di molti Stati sovrani.
Solo il calcio europeo vanta un giro d’affari di 28,4 miliardi di euro. I “big five”, i campionati europei principali – in ordine di grandezza: quello inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese -, hanno prodotto un fatturato record di € 15,6 miliardi nel 2017/18, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente.

Il calcio muove interessi, fa battere i cuori: è più diffuso delle principali religioni monoteistiche e della democrazia liberale. I telespettatori complessivi degli ultimi Mondiali sono stati 3,572 miliardi, più della metà della popolazione mondiale di età pari o superiore a quattro anni.

Gli autori rivelano come queste dinamiche si sovrappongano alla antropologia, addirittura al processo di creazione delle nazioni, indagando questioni come il Nagorno Karabakh, l’Ossezia, la Padania, la Catalogna, che, prima di essere dossier sulle scrivanie degli statisti sono, non a caso, squadre di calcio.

Così, gli autori passano in rassegna partite memorabili e gol del secolo, discutendo di accesso al mare, oleodotti, confini disputati, basi militari e via della seta. Il tutto alla luce di una analisi in cui la politica diventa spettacolo e lo spettacolo calcistico vettore politico.

Di interessi, ma anche identità. E mentre la finanza prova a trasformare sempre di più il calcio in un consumo come tutti gli altri, la base sociale rappresentata dal vecchio tifoso legato alla bandiera, resiste e blocca la superlega. Perché lo scontro populista tra élite e base sociale non è solo nella politica, ma anche nel calcio.
Ecco perchè il calcio è il gioco più bello del mondo.

Fonte: www.largomento.com, articolo di Andrea Fiore del 12 maggio 2021

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