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“CALCIO & GEOPOLITICA: STRATEGIE GLOBALI DIETRO UNO SPORT” (AbruzzoWeb)


“CALCIO & GEOPOLITICA: STRATEGIE GLOBALI DIETRO UNO SPORT”

AbruzzoWeb

PESCARA – Il calcio non è solo uno sport, ma un vero e proprio strumento di soft power da parte di Stati e gruppi di interesse. Uno strumento geopolitico, utilizzato dalle potenze economiche e politiche, ed esso stesso un attore geopolitico globale: la Fifa ha più Stati-membri delle Nazioni Unite e il potere di assegnare un Campionato del Mondo incide sul destino di quel territorio.

Questo il tema quanto mai di attualità del libro “Calcio & geopolitica – come e perché i paesi e le potenze usano il calcio per i loro interessi” a firma di Alessio PostiglioneNarcís Pallarès-Domènech e dell’aquilano Valerio Mancini, in libreria dall’13 maggio, edito da Edizioni Mondo Nuovo di Pescara.

Libro che esce nelle settimane in cui divampano le polemiche per il tentativo, poi fallito dei grandi club europei, con la Juventus, il Real Madrid e il Barcellona in testa di creare una superlega.

“Calcio e geopolitica” ricostruisce i fondamenti sociali, antropologici di questo sport, indagando le fratture di classe e religione che ad esso si sovrappongono, il ruolo che riveste nei fenomeni di nazionalizzazione delle masse e nascita degli Stati, gli intrecci con la geopolitica e la globalizzazione.

Da Guam al Nagorno Karabakh, dall’Abcazia al Punjab, dall’Ossezia alla Groenlandia, dalla Padania al Kurdistan, la geografia del calcio si disegna a partire da gasdotti, fonti energetiche, accessi al mare, esprimendo identità e narrazioni che mobilitano le masse.

La dimensione politica è restituita attraverso il racconto calcistico, la ricostruzione del “gol del secolo”, della “partita della morte”, delle imprese di Maradona e Pelè, dagli ultras ai diritti televisivi, dalla finanziarizzazione del calcio al ruolo di Cina, USA, Russia, Paesi del Golfo.
Attraverso una lettura multidisciplinare, che spazia dalla scienza politica all’antropologia, da Carl Schmitt a René Girard, “Calcio & geopolitica” attraversa lo spazio e il tempo per rivelare connessioni inaspettate e racconti emozionanti. Perché il calcio è molto più di un gioco.

Quando le potenze economiche dettano le proprie condizioni agli Stati e alla politica, il calcio, essendo un grande business, domina il mondo. Un potere “liquido” e transnazionale che si proietta oltre gli stessi Stati-nazione, sempre più consumati dalla globalizzazione. In tempi in cui trovare pochi milioni per potenziare la scuola o la sanità è sempre più difficile, l’economia del calcio surclassa quella di molti Stati sovrani.

Solo il calcio europeo vanta un giro d’affari di 28,4 miliardi di euro. I “big five”, i campionati europei principali – in ordine di grandezza: quello inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese -, hanno prodotto un fatturato record di € 15,6 miliardi nel 2017/18, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente.

Il calcio muove interessi, fa battere i cuori: è più diffuso delle principali religioni monoteistiche e della democrazia liberale.

I telespettatori complessivi degli ultimi Mondiali sono stati 3,572 miliardi, più della metà della popolazione mondiale di età pari o superiore a quattro anni.

GLI AUTORI

ALESSIO POSTIGLIONE

Giornalista professionista, addetto stampa presso il Ministero dei Beni culturali, Cavaliere dell’Ordine del merito della Repubblica. Già Research assistant dell’Istituto Universitario Europeo, direttore del Master in Political marketing della Rome Business School, docente in comunicazione per la LUISS, l’Università Internazionale di Roma, la Sapienza e la SIOI; ha scritto per la Repubblica, il Mattino, l’Huffington Post, L’Espresso. Ex capo ufficio stampa presso Presidenza del Consiglio, è stato addetto stampa anche al Parlamento europeo e al Comune di Napoli.
È stato relatore alle Nazioni Unite di New York, al Parlamento europeo, al Senato e alla Camera dei deputati.
Ha scritto Popolo e populismo (Cairo, 2019), con il quale ha vinto il premio Milano International, Sahara, deserto di mafie e jihad (Castelvecchi, 2017), The leftist rhetoric of the right wing propaganda in L’extreme droite in Europe (Bruylant, 2016)

NARCÍS PALLARÈS DOMÈNECH

Nasce nel 1979 a Sant Jaume dels Domenys (Catalogna). Analista politico, esperto di sicurezza e relazioni internazionali. Laureato in Scienze politiche all’Universitat Autònoma de Barcelona. Master in Geopolitica e Master in Comunicazione e Lobbying nelle Relazioni Internazionali presso la SIOI-UN Italia. Master di Geopolitica e Sicurezza Globale presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Guest lecturer presso la cattedra di Geografia delle Lingue dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Si occupa delle relazioni esterne e istituzionali della Delegazione del Governo della Catalogna in Italia. Co-autore di un manuale di criminologia pubblicato in America latina. È socio del Futbol Club Barcelona e appassionato di calcio internazionale.

VALERIO MANCINI

Analista e politologo esperto di relazioni internazionali e, in particolare, di politica latino-americana.
Ha lavorato per l’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI), l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), l’OCSE e per il MAOC-N, Centro di Analisi ed Operazioni Marittime – Narcotici. Docente presso la Rome Business School e l’Istituto “Armando Curcio”, è stato visiting lecturer in numerose università in Italia e all’estero; direttore del Centro di ricerca della Rome Business School, dove insegna anche “Geopolitica dello sport”.
Autore e co-autore di articoli e pubblicazioni accademiche, ha lavorato per il quotidiano colombiano El Espectador e collabora dal 2010 con il programma radiofonico dell’Universidad Nacional de Colombia, UN Analísis. Grande appassionato di calcio, vive da anni tra Europa e Sudamerica.

Fonte: abruzzoweb.it

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